1°) Dalle Sacre Scritture
ci provengono risposte certe e inoppugnabili.
2°) Dai documenti ufficiali elaborati
dalla Chiesa Cattolica (documenti conciliari del Vaticano II, encicliche,
dichiarazioni di fede post-conciliari, catechismo della Chiesa Cattolica)
non riscontriamo una risposta chiara, univoca e definitiva. Emergono
posizioni contraddittorie, con affermazioni molte volte ambigue o aperte a
diverse interpretazioni.
Traspare evidente la costante preoccupazione della Chiesa di Roma di far
pesare sul piano teologico il suo primato su tutte le altre Chiese del
mondo.
Sembra chiaro come la Chiesa ‘ieri’ abbia inteso difendersi
dalla crescente diversificazione nell’interpretare il mistero di Cristo e
‘oggi’ intenda cautelarsi dal pericolo di teorie di tipo relativistico che
propongono dottrine religiose in cui la rivelazione cristiana e il mistero
di Gesù Cristo e della Chiesa perdono il loro carattere di verità assoluta e
di universalità salvifica. Il tentativo di relativizzare la stessa funzione
di Cristo ha sollecitato la Chiesa a puntualizzare nel documento Dominus
Jesus l’unicità e l’universalità della Salvezza in Cristo. Un documento
chiaro che, senza mezzi termini, pone la Chiesa cattolica su
una posizione rigida e pregiudiziale, che sembra precludere a un aperto
dialogo interreligioso, essendo macchiato a priori dalla “convinzione che la
Chiesa cattolica è la via ordinaria di salvezza, e che solo essa possiede la
pienezza dei mezzi di salvezza” (Redemptoris Missio – 55)
I cattolici praticanti si chiedono se la posizione della Chiesa
Cattolica, nel rivendicare l’esclusività della salvezza, sia proponibile
ancora nel terzo millennio. Oggi la questione principale non è se gli uomini
possono raggiungere la salvezza anche se non appartengono alla Chiesa
Cattolica visibile e praticante, in quanto questa possibilità, anostro
avviso, deve essere considerata ormai come teologicamente certa. La
pluralità delle religioni di cui i cristiani sono sempre più coscienti, una
migliore conoscenza soprattutto di quelle religioni che dichiaratamente e
nei fatti s’ispirano ai principi fondamentali di rispetto dell’uomo nella
sua integrità fisica e nella sua dignità morale, ci pongono la questione se
si può ancora oggi parlare di ‘esclusività della Chiesa per la salvezza’ e
se il principio ‘extra ecclesiam nulla salus’ sia compatibile con la volontà
di Dio nel piano universale della salvezza dell’uomo.
Certamente non si può negare la “funzione portante” della Chiesa
nella ricerca della salvezza perché, nel proclamare il ruolo educativo
svolto dalla religione nell’interpretare l’esperienza umana della vita, la
dottrina cristiana assume indubbiamente un “ruolo preminente” nell’aiutare
l’uomo a conoscere se stesso e a orientarlo alla scoperta di un’esistenza
nuova e redenta, cioè riscattata dal male e da ogni logica di morte. Bisogna
comunque considerare la folta schiera di non credenti e di molti credenti
non cattolici che si sforzano di agire nella rettitudine o vivono una
straordinaria vita di fede, di speranza e di gioia anche al di fuori dal
cristianesimo. Dio non può mancare di premiare costoro, anche se, non per
loro colpa, non possono (o non intendono) trovare la salvezza dentro la
Chiesa Cattolica. Il Signore, proprio perché è buono e misericordioso, non
potrà mai condannare la maggior parte dei credenti non cattolici che si
sforzano di compiere le opere secondo la volontà di Dio, conosciuta
attraverso il dettame della coscienza, ma che tuttavia, senza averne colpa,
non si rendono conto della natura salvifica della Chiesa.
Anche i documenti del Concilio Vaticano II riconoscono nelle varie religioni
qualcosa di “buono”, di “vero” e di “santo”, che non raramente riflettono
elementi di bene e di Verità che illuminano tutti gli uomini, i quali
possono ricevere la salvezza seguendo i dettami della loro coscienza; né si
può escludere che nelle altre religioni agisca lo stesso Spirito della
Chiesa di Cristo che distribuisce i “semi del Verbo”. Entrando quindi nelle
dimensioni del divino anche i non cristiani hanno possibilità di salvezza, e
così anche un uomo dell’età della pietra, un antico egizio, un buddista
etc.. Come tale la Chiesa è al servizio della venuta del Regno di Dio
nell’unione di tutti gli uomini e nell’unità degli uomini tra loro. |