La domanda di salvezza risuona oggi più che mai nel
mondo, perché in ogni uomo emerge costantemente il desiderio di essere redenti
dalla morte e la necessità di essere preservati dalla sofferenza, vista nelle
sue molteplici forme, sia fisiche che spirituali. Secondo una mentalità
corrente, molto spesso asservita ai fini egoistici e al tornaconto personale, lo
scopo della vita dell’uomo è acquisire potere in funzione del benessere e dei
propri bisogni materiali. C’è anche la diffusa convinzione di riporre la fiducia
nelle mani di uomini, ritenuti potenti e influenti nella società, nella speranza
di essere “salvati” dai problemi che assillano la propria vita quotidiana.
Questa rappresenta una concezione <antropocentrica> della salvezza, perché
incentrata sui bisogni terreni dell’uomo, finalizzata a programmi
politico-culturali e a lotte di liberazione socio-economica, in un orizzonte
chiuso al trascendente. E’ diventato difficile anche stabilire i confini fra il
bene e il male senza inciampare in malintesi o in forti incomprensioni su
diversi temi morali, con il rischio di affidare le proprie scelte di vita alle
emozioni e ai miti occulti che serpeggiano nella nostra società. In un mondo
fortemente laicizzato è avvenuta una graduale secolarizzazione del ‘termine
salvezza’ per cui la cosiddetta salvezza oggi è spesso rapportata a modelli
funzionali al proprio ‘io’, a tutela del proprio individualismo e dell’interesse
personale, al di fuori dell’altro o perfino contro l’altro.
Diverso significato acquista, invece, la parola salvezza nel “senso religioso”
del termine.
Dio, nel manifestarsi all’uomo nella “Bibbia”, traccia il senso e l’indirizzo da
dare all’esistenza, offrendo all’umanità e al creato il segno del suo
amore, indicando i mezzi per combattere l’indole malvagia insita nella
natura umana e mostrando la via per raggiungere la ‘Salvezza Eterna’. Il
disegno divino ha carattere ‘universale’, cioè salvare dal male l’umanità tutta
intera, di là d’ogni confine geografico o razza d’appartenenza. Per la religione
cristiana è Dio che salva e non l’uomo. Il disegno salvifico di Dio raggiunge il
suo compimento e la sua pienezza nell’incontro con Gesù Cristo, il Salvatore,
capace di trasformare l’intimo della persona, in vista di un nuovo orizzonte di
vita teso verso un futuro di speranza. E’ compito supremo della Chiesa svelare
il mistero del male del mondo che si rende manifesto e concreto ogniqualvolta
l’uomo pretende di glorificare se stesso, ponendosi al posto di Dio.
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