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SCOPRIRE LA CONOSCENZA DI DIO CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE
 



LA CRISI DEI VALORI RELIGIOSI NEL NOSTRO TEMPO - 1
 
 


LA RICERCA DI SENSO SUI VALORI DELLA VITA

E' UN  BISOGNO CONNATURATO NELL'UOMO

CRISTO E'  IL COMPIMENTO DELLA DIVINA RIVELAZIONE

 

La dottrina cristiana afferma che Gesù Cristo è il compimento della divina rivelazione e, in quanto tale, rappresenta la conclusione di un “Piano Divino” iniziato con una lunga preparazione che ha coinvolto il popolo d’Israele durante tutto il periodo dell’Antico Testamento. Cristo è la fine del discorso di Dio, perché dopo di Lui e al di sopra di Lui non vi è più nulla da dire; la storia successiva a Cristo (cioè la nostra storia) non può superare quanto è avvenuto in Cristo. Questo però non significa che la rivelazione è chiusa: Dio, ancor oggi, continua a parlare all’uomo ponendosi in un dialogo incessante con le sue creature. La rivelazione divina, anche se compiuta, continua perché ancora non è completamente esplicitata. Toccherà alla fede cristiana coglierne tutta la portata nel corso dei secoli ed interpretarla autenticamente per la vita dei cristiani sotto l’aiuto e la guida dello Spirito Santo. Soprattutto sarà compito della Chiesa Cattolica di “inculturare” la Parola universale di Dio a contatto delle esigenze socio-culturali di ogni epoca storica, per orientarla alla ricerca del senso spirituale più profondo che scaturisce dall'interezza del testo biblico. Il nostro tempo sarà il tempo della crescita per una più piena comprensione del progetto di Dio; sarà anche il tempo in cui la storia della rivelazione divina, evolvendo nel suo cammino attraverso la cultura dei popoli, procederà verso un futuro che ancora non c'è concesso conoscere, ma certi e confortati dal nuovo progetto di vita per l’uomo che Gesù ha codificato nei Vangeli. Un progetto universale orientato nella direzione del rispetto incondizionato dei “valori della vita” e del raggiungimento della “vera pace”, quella pace autentica di cui parla la Bibbia che sarà realizzata pienamente soltanto quando l’uomo considererà il suo simile come persona a cui voler bene, e non come persona su cui prevalere. 
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