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LA BIBBIA TRASMETTE VALORI UNIVERSALI

 

La “Bibbia” costituisce una grossa eredità spirituale che ha esercitato un influsso incalcolabile sulla mentalità, sulla cultura e sull’arte di ogni tempo. Da secoli ha prodotto una serie incalcolabile di testimonianze attestanti che milioni di persone in tutto il mondo vi attingono come ragione e regola di vita.
La Bibbia è portatrice di un messaggio universale che trascende le culture nelle quali è stato espresso e che oltrepassa concezioni scientifiche e modelli culturali veicolati dalla storia antica. Il suo significato può essere percepito solo dopo aver individuato il filo conduttore spirituale, religioso e teologico che lega in maniera
stupefacente la prima e l’ultima pagina della narrazione biblica. Le pagine della Bibbia parlano agli uomini di tutti i tempi, col presupposto di trasmettere un messaggio volto a dare un indirizzo religioso al senso della vita dell’umanità e ad orientare i sistemi di valori di ogni generazione.
Un corretto approccio metodologico presuppone che non si può né si deve recepire acriticamente la visione storico-culturale della Bibbia rimanendo ancorati alle mentalità del passato, impedendone la percezione della sua portata universale. Bisogna essere consapevoli che attraverso la Bibbia Dio si è rivelato nella storia, sottoponendo la sua ‘Parola’ ai condizionamenti delle culture dei tempi antichi. Questo implica che non basta andare alla ricerca del senso originario di ciò che l’autore biblico in quel preciso momento poté e volle esprimere, ma bisogna sforzarsi di superare la distanza tra il tempo degli autori e dei primi destinatari dei testi biblici, per intravedervi i punti di riferimento con l’attuale periodo storico, preoccupandosi di capire che la realtà di cui parla la Bibbia è rivolta anche all’uomo del nostro tempo.
Il racconto biblico sostanzialmente trasmette valori etici e principi morali che, nonostante erano rivolti ad uomini di più di 2000 anni fa, sono in grado di rappresentare indirizzo universale e norme esistenziali non superate, ancora oggi valide e attuali. Ai principi universali proclamati dalla Bibbia attinsero successivamente, facendoli propri, i grandi movimenti storici di emancipazione sociale, quali la rivoluzione francese, simboleggiata dai motti di “libertà, eguaglianza e fraternità” e perfino il socialismo e marxismo, che però riducevano il senso religioso dei valori sanciti dalla Bibbia ad una lotta di classe popolare. Appare evidente che questi movimenti di emancipazione socio-culturali postcristiani, nel rielaborare il messaggio originario, in effetti hanno “laicizzato” l’insegnamento religioso fondato sulle radici religiose giudaico-cristiane. Questo, in ogni caso, avvalora ed esalta il senso di universalità dei valori trasmessi dalla Bibbia.
L’uomo del terzo millennio deve sentirsi interpellato dagli uomini del primo millennio che, nel testimoniare la loro fede, gli parlano attraverso le pagine della Bibbia, invitandolo a ripensare i luoghi comuni della sua cultura, per provocarlo alla riflessione e all’adesione ad un nuovo modello di vita. L’uomo contemporaneo, quindi, deve mirare a percepire i valori universali e i principi morali trasmessi dalla Bibbia per rapportarli al proprio vivere quotidiano, e a considerarli come fonte di stimolo per la crescita dei valori spirituali, morali e religiosi della sua esistenza.
 
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