Italian Version English Version
SCOPRIRE LA CONOSCENZA DI DIO CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE
 






LA STORIA DELLA SALVEZZA
 

Introduzione
La lettura della Bibbia non si può affrontare come un libro qualunque, ma è necessario che il lettore possieda una ‘chiave di lettura’ al fine di poter recepire con efficacia e intendimento la vastità e complessità delle tematiche che vi sono trattate. E’ anche alquanto complesso interpretare la Bibbia nella mentalità e nei modi di vivere che essa riferisce, come non è altrettanto facile ricercarvi il ‘filo conduttore’ che, nell’ottica di una logica superiore, lega pagine diverse fra loro in un disegno armonico e unitario che va svelato, cioè il “Piano di Dio”. Va compiuto uno sforzo intelligente e costante di penetrare nella mente dell’autore per cogliere il senso originario del messaggio religioso che egli voleva trasmettere.
E’ necessario, quindi, possedere una ‘minima formazione’ di base prima di accostarsi alla Bibbia per essere in grado di capire contenuti e valori religiosi che emanano dalla narrazione biblica. La Bibbia è portatrice di un “messaggio spirituale” e di essa ne va fatta una lettura storica con indirizzo prettamente religioso.
Per una corretta interpretazione, i fatti raccontati dalla Bibbia non vanno visti soltanto nel dettaglio della loro cronaca ma vanno interpretati in “chiave teologica”, onde arguire come attraverso la “Progressività della Rivelazione” linguaggio, simboli, e immagini nel corso della narrazione man mano si vanno purificando fino a culminare nella “Rivelazione Definitiva” di Dio Padre per mezzo di Gesù Cristo. Una lettura puramente letterale del testo potrebbe sfociare nel fondamentalismo.
Secondo gli studiosi la Bibbia va letta nell’ottica della “Storia della Salvezza” offerta da Dio agli uomini a più riprese, e con una insistenza così pressante che non disarma neanche davanti ai più clamorosi fallimenti. Si capisce allora che l’approccio con Bibbia non può ridursi ad una semplice operazione culturale, dove il lettore vi debba trovare ad ogni costo fatti coerenti e notizie storiche controllate, ma deve svolgersi all’interno della fede degli autori.
 
LA RIVELAZIONE DI DIO
Attraverso la Bibbia Dio si rivela nella storia e si manifesta all’umanità con un tema conduttore dominante: “LA SALVEZZA DELL’UOMO”.
Dopo la tragica caduta alle origini dei progenitori Adamo ed Eva, i quali con atto di superbia disubbidendo a Dio procurarono il violento distacco dell’uomo dal suo Creatore e ingenerarono la generale corruzione dell’umanità che rimase preda del male e del peccato, Dio non ha abbandonato le sue creature ad un destino di eterna perdizione; in tanti modi ha cercato il riscatto dell’uomo concedendogli l’opportunità del ravvedimento.
Dio ‘escogita un piano di recupero’ che si esplicita ed evolve gradualmente nell’arco di c.a. 1500 anni. Di fronte al male e al peccato dilagante, Dio risponde con un “Piano di Salvezza”. Tende la sua mano all’uomo nella speranza di suscitare in ciascuno una risposta di fede e una speranza di vita futura.
Il filo conduttore stesso di tutta la narrazione biblica, analizzato alla luce della “Progressività della Rivelazione”, pur scorrendo nascosto sotto la guida occulta di Dio tra mille diversificazioni, tra apparenti contraddizioni e condizionamenti socio-culturali d’ogni genere, diventa così espressione di un ‘grande progetto educativo’ che ha lo scopo di rivelare il “Piano divino della Salvezza” per sottrarre l’umanità dalla spirale del peccato. La sua caratteristica peculiare è quella di non essere un piano ‘calato’ dall’alto o ‘imposto’ da Dio. Il “Piano di Dio”, infatti, si esplicita ed evolve ‘dinamicamente’ nel corso della storia nell’ambito della ‘libertà dell’uomo’ il quale, dopo la disubbidienza delle origini, ora è chiamato a conquistarsi la fiducia del Creatore per mezzo delle sue forze e delle sue scelte di vita personali.
Il “Piano di Dioè indirizzato verso un nuovo livello di coscienza ed è rivolto al bene e al rispetto dell’uomo, nel suo essere fisico e nella sua dignità morale.

La “Salvezza dell’Uomo” è un’espressione che sentiamo pronunziare usualmente in ambiente catechistico, spesso anche in occasione delle omelie domenicali, ma probabilmente non tutti sono in grado di coglierne completamente il valore teologico e di apprezzare il suo profondo significato.
 
LE TAPPE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA
Il ‘Piano Salvifico di Dio’ si realizza gradualmente nel corso dell’Antico e del Nuovo Testamento per mezzo di diversi mediatori (Abramo, Mosè, il popolo di Israele, i profeti, Gesù). Evolve secondo la saggezza di un lungo processo di maturazione che rispetta i ritmi storici del divenire umano.
Le grandi tappe che sul piano storico, temporale e religioso delineano il “PIANO DI SALVEZZA” messo in atto da Dio per ricondurre l’uomo a sé, dopo la caduta alle origini nel peccato originale, si possono schematizzare in: a) La chiamata di Abramo e del popolo d’Israele); b) la rivelazione a Mosè; c) l’invio dei Profeti e dei Sapienti; d) la venuta sulla terra di Gesù, il Figlio di Dio.
Dopo aver delineato l’evento della creazione e la situazione dell’umanità in seguito alla disubbidienza dei progenitori che causò l’entrata del male nel mondo, il racconto biblico sottolinea l’instancabile ricerca dell’uomo da parte di Dio. In particolare i primi libri della Bibbia concentrano l’attenzione sulla chiamata di Abramo (verso il 1850 a.C.). Dio instaura un primo patto di alleanza con Abramo e la sua discendenza, cioè il popolo d’Israele, su cui ripone tutte le sue promesse e aspirazioni.
La seconda fase della Storia della Salvezza coincide storicamente all’uscita dall’Egitto (esodo) e alla permanenza nel deserto, periodo che culmina nell’evento dell’alleanza sul monte Sinai, dove Dio chiama Mosè per instaurare un’alleanza privilegiata con la consegna della sua “Legge” in cui fissa i principi morali e religiosi a cui il popolo eletto, Israele, dovrà attenersi.
Dio si rivela misteriosamente a Mosè nella sua “UNICITÀ”, dicendo “IO SONO”. Dietro questa affermazione si nasconde l’immagine più viva del Dio vero: colui che regge l’equilibrio storico tra il bene e il male. Dietro questa suggestiva scena teofanica si manifesta il Dio vivente sempre vicino all’uomo, che vuole restare in dialogo incessante con lui. È il Dio che con realismo parla non solo della grandezza ma anche della miseria umana. È il Dio che parla dell’uomo che, se lasciato al suo essere naturale, tende ed è incline al male. Infatti, nel corso della storia, la povertà e le debolezze insite nella natura umana impediranno la piena accoglienza del piano salvifico proposto da Dio.
Ma Dio non abbandona mai i suoi figli, cerca di accompagnare il popolo che ha scelto per il suo progetto in un cammino di conversione-redenzione.
Si serve dei Profeti per scuotere le coscienze inaridite degli uomini e per aiutarlo a ritrovare gli splendidi orizzonti divini perduti. Attraverso i Sapienti Dio entra in dialogo con la ragione e la cultura del tempo. Gettando un ponte tra fede e ragione, i sapienti invitano l’uomo a riflettere su se stesso e sulla condizione umana di fronte a Dio.
L’amore incessante di Dio per l’uomo, ridotto in uno stato tale da non poter raggiungere la salvezza da solo, inducono Dio a inviare Gesù, il proprio Figlio unigenito a risvegliare la coscienza degli uomini preda del male e della schiavitù demoniaca. Ora Dio ‘escogita’ un atto straordinario che si pone al di fuori di qualsiasi previsione e aspettativa: entra direttamente nella storia dell’uomo, dando inizio ad un nuovo dialogo con l’umanità.
Dio, infatti, incarnandosi nel Figlio Gesù giunge sulla terra per parlare agli uomini in prima persona, mostrando concretamente il suo amore universale per l’umanità tutta. In Gesù e con Gesù si svela tutta la Verità di Dio, la verità dell’uomo e il senso della storia.
Nell’espressione delle vicende della vita terrena di Gesù, e nelle incomprensioni che da esse ne scaturirono culminate nella sua morte e risurrezione, il “Piano della Salvezza” raggiunge il suo vertice ed assume concretezza e valenza universale. In Gesù è Dio stesso che si china sull’uomo peccatore, rannicchiato nelle sue miserie, prigioniero dell’ipocrisia e del legalismo religioso. Facendosi uguale in tutto e per tutto alla natura umana, come un servo riabbraccia l’umanità peccatrice; spogliandosi di tutto, sale nudo su una croce dove vi troverà la morte. Là sulla croce Dio appare impotente e disarmato, apparentemente sconfitto, ma il suo gesto sacrificale serve a far capire ad ogni uomo che egli è amato da Dio fino al punto di offrire la propria vita per salvarlo dal male.
In Gesù morto e risorto il “Progetto della Rivelazione” acquista allora piena visibilità nella volontà di Dio di chiamare a sé gli uomini in una reciproca comunione d’amore per un progetto di vita universale che li rendi partecipi alla Sua natura divina, pur nella consapevolezza che la “Via della Salvezza” si conquista attraverso il cammino della croce. Con l’ingresso di Gesù nella Storia della Salvezza il Piano di Dio raggiunge la sua completezza finale. Solo ora le forze del male e il potere occulto del maligno, che aveva condizionato negativamente la vita dell’uomo apportando odio e divisione nel mondo, saranno sconfitti definitivamente. L’avvento del Regno di Dio e la proclamazione del Vangelo di Gesù decreteranno la vittoria finale dell’amore sul peccato e il trionfo della vita sulla morte.
 
Articolo letto 11133 volte --- Stampa la pagina

Giudica il testo: Interessante facile nella lettura comprensibile non di facile lettura inadeguato privo di interesse