PREMESSA
Gli autori biblici nel raccontare, gli uni indipendentemente dagli
altri, le vicende storiche dei popoli mesopotamici, svilupparono
inconsapevolmente un progetto religioso con un unico tema dominante -
“La Salvezza dell’Uomo” -per opera di Dio: un originale progetto
religioso, coerente nei minimi particolari e incredibilmente perfetto
sul piano teologico. È stupefacente rilevare l’unità spirituale del
modello religioso che attraversa tutta la Bibbia, ed è impensabile che
tutto questo possa essere stato il frutto di un evento casuale.
Sicuramente nessuna mente umana poteva mai essere in grado di portare
avanti nel corso di secoli un disegno religioso, di tale portata e così
complesso, che invece sembra evolvere progressivamente con incredibile
coerenza in un crescendo teologico che ha dello stupefacente. |
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Il filo
conduttore stesso di tutta la narrazione biblica, pur scorrendo
nascosto fra diversificazioni di ogni genere, contraddizioni e
condizionamenti socio-culturali, costituisce paradossalmente la
chiave di lettura che dà credibilità al messaggio spirituale della
Bibbia. Questo, pur identificandosi con il cosiddetto “Piano”
dettato da una sola persona, cioè da Dio, in realtà è il frutto
della narrazione di innumerevoli autori appartenenti a civiltà
diverse e a culture lontane fra loro nel tempo. Secondo la Bibbia,
Dio rivelandosi nella storia si manifesta all’uomo per offrirgli
una perenne manifestazione di sé nelle cose create ed invitarlo
alla comunione di vita con lui. Analizzando nelle sue linee
essenziali e da un punto di vista teologico il filo conduttore del
testo biblico, |
rileviamo che esso descrive il dramma della
salvezza offerta all’uomo a più riprese dopo la caduta dei progenitori Adamo
ed Eva, i quali, disubbidendo a Dio creatore, ingenerarono la generale
corruzione della primitiva umanità. Da qui Dio ricomincia l’opera di recupero
dell’umanità, offrendo con insistenza e a più riprese il suo aiuto. Dio,
infatti, dopo ‘il peccato delle origini’ non ha abbandonato le sue creature a
un destino che sicuramente avrebbe significato la loro eterna perdizione. In
tanti modi cerca il riscatto e la riconquista dell’umanità, escogita tanti
sistemi che non sempre è facile o possibile individuare nel racconto biblico.
Soprattutto parla all’uomo attraverso personaggi carismatici da lui scelti,
nel tentativo di svegliarne le coscienze preda del male e del peccato.
Un tema conduttore dominante che attraversa le pagine della Bibbia è «La
chiamata dell’uomo a Dio»: |
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di
fronte al male che è alla radice del mondo e di fronte ad un
peccato sempre più dilagante, Dio risponde con un “Piano di
Salvezza” in grado di suscitare nell’uomo una risposta di fede che
gli consenta di guardare al futuro con speranza. L’agire di Dio
nella storia, in definitiva, diventa l’espressione di un “grande e
originale progetto educativo universale”, orientato verso un nuovo
livello di coscienza rivolto al bene, alla tutela della persona e
al rispetto dei valori della vita. |
È stupefacente rilevare la coerenza spirituale e l’unità teologica
del modello religioso che attraversa tutta la Bibbia. Considerando
le pluralità espressive derivanti dalla molteplicità di autori che
hanno contribuito alla stesura del testo in tempi tanto diversi ed
in epoche culturalmente lontane fra loro, in sostanza la Bibbia
veicola un “grandioso mega-progetto spirituale” con un unico tema
dominante dalla prima all’ultima pagina: “La Salvezza dell’Uomo”.
È
impensabile che tutto questo possa essere stato il risultato di una
mistificazione protrattasi per oltre un millennio. Bisogna pur
riconoscere che il “Piano Divino”, caratterizzato da una graduale e
lenta maturazione in chiave spirituale e teologica, evolve sotto
l’attenta e misteriosa regia occulta di una “mente superiore” che
finalizza tutte le tappe ad un iter evolutivo che non è imposto
passivamente da Dio ma che evolve dinamicamente, con il concorso
della libertà dell’uomo, verso il raggiungimento della ‘vera pace’,
cioè quella pace autentica di cui parla la Bibbia che sarà
realizzata pienamente soltanto quando l’uomo considererà il suo
simile come persona a cui voler bene e non come persona su cui
prevalere.
Allora il Piano di Dio, che scorre velatamente attraverso le vicende
della storia del Popolo di Israele e della vita di fede degli autori
biblici, oltre che costituire il cosiddetto ‘progetto visibile della
salvezza’, sembrerebbe celare anche un “metodo di insegnamento” da
cui scaturisce che non si potrà mai raggiungere il divino
utilizzando i soli mezzi dell’umana ragione, ma solo se essi saranno
integrati dai mezzi messi a disposizione dalla fede. |
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La ricerca di Dio, infatti, non è basata su un puro cammino culturale e
non è una ricerca intellettuale o scientifica, né un percorso mistico
chiuso nella propria interiorità. L’obiettivo della fede, volto ad
esplicitare l’origine e il fine della condizione umana, si pone su un
piano che trascende la ricerca scientifica ed esclude l’uso di un metodo
razionale nella ricerca di Dio. |