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SCOPRIRE LA CONOSCENZA DI DIO CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE
 



IL LIBRO DELLA GENESI - CAPIRE IL LINGUAGGIO
 
 
"GENESI" - LA STRUTTURA NARRATIVA DEL LIBRO
 

Tratta delle “origini” del mondo, degli esseri umani e degli antenati del popolo d’Israele. Si regge sostanzialmente su due “tavole”.
La prima tavola ha per protagonista ‘Adam’. Nella grande scena di apertura del libro Dio traccia nel volere della sua creazione un progetto di armonie alla cui attuazione intende coinvolgere Adamo, una figura simbolica a rappresentare l’uomo-archetipo. Adamo, però, con la complicità della sua donna Eva, prescinde dal disegno di Dio, attuando un progetto alternativo. Adamo ed Eva, trascinati dal loro libero arbitrio, disubbidiscono al Dio creatore e cedono alla tentazione della potenza demoniaca raffigurata dal serpente, optando per un altro ordine morale. Essi così cadono nel cosiddetto “peccato originale”, il peccato radicale intessuto nella realtà naturale di ogni uomo che, dalla coppia originaria Adamo ed Eva, si trasmetterà automaticamente a tutta la posterità, deteriorando l’essere umano sia nel corpo che nell’anima.
Sul PIANO TEOLOGICO, il libro della Genesi inaugura il piano di Dio che guida l’azione dell’uomo verso la salvezza dopo la disubbidienza dei progenitori, i quali rifiutarono il progetto originario della creazione. Dio però non abbandona l’uomo nel suo errore, ma intessa subito un’azione di recupero e una promessa di speranza. Dio offre subito il suo perdono attuando un ‘piano di salvezza’ in grado di porre l’uomo nella condizioni di resistere alla tentazione del maligno e di opporsi al male insito nella fragile natura umana. Gli interventi di Dio creatore nella storia tenderanno a ristabilire gradualmente i rapporti di comunione spezzati e interrotti dal peccato originale, che avevano posto l’umanità nelle condizioni di perdizione eterna.
Preceduta dal diluvio universale, per mezzo del quale Dio impartisce la sua esemplare punizione all’umanità peccatrice, e dalla successiva benedizione di Dio a Noè chiamato a purificare l’umanità corrotta dopo il peccato originale, inizia la seconda tavola che ha per protagonista ‘Abram’ e la sua discendenza. Vi è descritta la storia dei cosiddetti “Patriarchi” (Abramo, Isacco e Giacobbe), uomini ai quali Dio si rivela inviando un messaggio di fede, di speranza e di vita, e attraverso i quali si svilupperà il ‘progetto divino della salvezza’. La loro storia ha una importanza fondamentale per comprendere i presupposti da cui si diparte l’alleanza conclusa da Dio con il popolo d’Israele. Da un intreccio di episodi dai toni pittoreschi, da storie frammentarie di vita tribale, intramezzate da scene di violenze e di morte, va cercato il filo conduttore che lega pagine dai profondi contenuti spirituali, messianici e teologici.
Il libro della Genesi si chiude con la storia di Giuseppe, uno dei figli di Giacobbe. In un racconto per certi tratti avventuroso, in cui sono coinvolti i fratelli di Giuseppe e lo stesso Giacobbe, scopriamo un Dio differente da quello rivelatosi ai Patriarchi, cioè un Dio che non si rivela direttamente, ma che si fa scoprire attraverso il cuore dell’uomo.

 
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