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SCOPRIRE LA CONOSCENZA DI DIO CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE
 



I° PARTE

GLI INIZI DEL CRISTIANESIMO

 
 
 
I.3.10 I dubbi delle origini
 
Un dato storico assolutamente sicuro per fissare la data della nascita di Gesù è che egli nacque circa due anni prima della morte di Erode il Grande. Notevoli difficoltà per stabilire la data provengono dal calcolo del calendario adottato da Dionigi il piccolo, un monaco che nella prima metà del VI° sec. volle sostituire a partire da Diocleziano (gran persecutore dei Cristiani) il computo degli anni con la nascita di Cristo, ponendo come presupposto la nascita di Cristo il 25 Dicembre del 753 dopo la fondazione di Roma, anno designato da Dionigi come l’anno I° della nuova generazione. Gli storici però sono concordi nell’addebitare un errore di calcolo che posticipa di 6-7 anni la nascita di Gesù il quale, in effetti, sarebbe nato intorno al 6-5 a.C., appunto pochi anni prima della morte di Erode il Grande avvenuta intorno all’anno 4 a.C.
Nulla di certo sul piano scientifico si può affermare sulle sue origini. Dai Van-geli apprendiamo che Gesù (un nome comune nell’ambito giudaico), concepito per opera dello Spirito Santo, ha avuto una nascita puramente teologica. Trascorre tutta la sua vita terrena da laico; vive i suoi primi 30 anni a Nazarèt, una sconosciuta città collinare della Galilea meridionale. Non si hanno notizie di questo periodo. Il padre legale Giuseppe, forse carpentiere di professione, non compare durante il suo ministero perché presumibilmente era morto. Sua madre Maria, invece, è menzionata, come anche i suoi fratelli Giacomo, Giuda e Simone. La maggior parte dei riferimenti che si trovano nei Vangeli indicano che i parenti di Gesù non lo seguirono durante il ministero pubblico.
Nulla sappiamo dell’educazione formale di Gesù. I suoi nemici, infatti, si chie-devano come egli poteva conoscere le scritture quando non aveva mai studiato sotto la guida di un maestro riconosciuto.
Ad un certo punto nel 27-28 d.C., durante il regno di Tiberio, Gesù emerge dall’oscurità e compare sulla scena ricevendo il battesimo da Giovanni il Battista, fi-gura storica conosciuta attraverso Giuseppe Flavio. Giovanni aveva alcuni tratti dei profeti dell’Antico Testamento; chiamava Israele al pentimento dei propri peccati e alla purificazione con il battesimo in vista dell’imminente giudizio divino. Il fatto che si sia sottoposto al battesimo di Giovanni, indica che Gesù accettava la missione e il messaggio di Giovanni, il Battista. Non è escluso, anche, che quando Gesù si mise per conto proprio ci possa essere stata qualche occasione di rivalità tra i gruppi di Giovanni e quelli di Gesù, almeno per il periodo in cui i due ministeri si accavallaro-no, in pratica fino all’arresto di Giovanni il Battista.
Gesù diede continuità al messaggio escatologico di Giovanni che era imperniato sul terribile giudizio imminente e sulla punizione che sarebbe stata inflitta ai peccatori. Giovanni il Battista però tacque sulla promessa della salvezza, Gesù invece mise l’accento sulla gioia della salvezza, già operante, e che presto si sarebbe compiuta.
 
 
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