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SCOPRIRE LA CONOSCENZA DI DIO CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE
 



II° PARTE

IL COMPIMENTO DELLA STORIA DELLA SALVEZZA


 
 
 
II.4.2 “L’Annunzio del Vangelo”
 
Il termine “Vangelo” lo ritroviamo già nei primi documenti ufficiali del cristianesimo nascente, nelle lettere di Paolo rivolte alle varie comunità cristiane disseminate nel Mediterraneo. Il termine ricorre ben 76 volte nel Nuovo Testamento, di cui 12 volte nei Vangeli (4 volte in Matteo e 8 volte in Luca).
La parola <Vangelo> deriva dalla lingua greca e significa “lieto evento” o “buona notizia”. Nel Vangelo, infatti, è riferita l’intera attività di salvezza annuncia-ta da Gesù Cristo ed attestata autorevolmente dagli Apostoli, suoi amici e seguaci: un gruppo di uomini del tutto ordinari, né potenti o molto istruiti, né abili nel parlare, ma dotati di temperamento e qualità diverse. Ad essi Gesù affidò la missione di continuare la sua opera e di testimoniare la sua vita e il suo insegnamento al mondo intero.
Gesù appare nei Vangeli come il messaggero della gioia, il Salvatore, il portatore della buona notizia, colui che annunzia l’intervento di Dio nel mondo a favore dei poveri, degli emarginati, dei sofferenti e dei peccatori. L’annunzio dell’imminente instaurazione del Regno di Dio, in effetti, costituì il punto focale dell’insegnamento che Gesù avrebbe attuato concretamente nella sua missione con la proclamazione della “Parola di Dio” e con l’annunzio di una “Nuova Legge Divina” indispensabile per l’avvento del suo regno. Ovviamente Gesù non si riferiva ad un regno in senso terreno e politico (come si attendevano i contemporanei), ma in senso di adesione al Vangelo, inteso come un “nuovo progetto di vita” che implicava la conversione sincera del cuore. Questo avrebbe significato l’intervento nella storia umana di Dio che si riconciliava così con l’umanità peccatrice, irradiando su di essa il suo amore con doni di bontà e di salvezza. L’opera del proprio Figlio, Gesù Cristo, inviato tra la gente ad illuminare le coscienze di quanti camminavano nelle tenebre del peccato e della morte, testimonia il suo amore ed il suo messaggio di Verità. Il culmine di tale amore è rappresentato dal gesto esemplare di sacrificio del Figlio sulla croce. I discepoli di Gesù, dopo l’evento pasquale e dopo le forti esperienze delle apparizioni del Risorto, furono trasformati da pavidi spettatori in ferventi annunciatori del Vangelo, attraverso il quale Dio portava a compimento il suo disegno di riconciliazione e di salvezza per tutta l’umanità dopo la caduta dell’uomo nel peccato originale, in seguito alla disubbidienza a Dio di Adamo ed Eva alle origini.
 
 
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| VOLUME 2 |