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SCOPRIRE LA CONOSCENZA DI DIO CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE
 



II° PARTE

IL COMPIMENTO DELLA STORIA DELLA SALVEZZA


 
 
 
II.4.3 Il periodo orale del Vangelo
 
La predicazione orale fu una necessità impellente per la comunità cristiana primitiva, il cui scopo primario era quello di far conoscere l’evento Gesù.
Per alcuni anni dopo la morte di Gesù la diffusione del Vangelo avvenne attra-verso la viva voce dei testimoni diretti. Dopo i primi momenti di smarrimento per la tragica morte di Gesù, gli Apostoli, testimoni qualificati e guide spirituali della co-munità, chiamati alla sequela fin dall’inizio del ministero pubblico di Gesù, rievoca-rono gli insegnamenti e le sue opere interpretandole alla luce del compimento delle Scritture: la Risurrezione di Cristo. «Noi, dice Pietro, siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme» (Atti 10,39).
L’origine storica dei Vangeli ci rimanda alla vita e alla fede delle prime comu-nità cristiane, e va quindi ricercata nella predicazione dei primi evangelizzatori, degli Apostoli e dei discepoli di Gesù alle proprie comunità locali (catechesi orale). Il periodo storico orale del Vangelo rappresenta lo stadio più oscuro e discusso dagli studiosi, perché le fonti sono costituite quasi esclusivamente dai testi neo-testamentari che, in effetti, sono documenti di fede.
C’è da aggiungere, inoltre, che i primi annunciatori del Vangelo non erano persone colte provenienti da scuole rabbiniche, com’era in uso nel giudaismo ufficiale. Gesù, infatti, durante il suo ministero non si preoccupò di promuovere un movimento scolasticamente organizzato per diffondere la sua parola. I primi evangelizzatori, infatti, erano semplici popolani, il cui intento principale era quello di suscitare l’adesione alla fede in Gesù Cristo e Signore, vissuto, morto e risorto per la salvezza degli uomini.
In realtà la comunità cristiana primitiva si presentava in gruppi ben strutturati, ciascuno con una propria guida religiosa, i quali intervengono nella vita della comu-nità stessa impartendo direttive, approfondendo e correggendo. La trasmissione del messaggio di Gesù in seno alla chiesa primitiva avvenne mediante tre attività fon-damentali: la liturgia, la preghiera comunitaria e la catechesi. Inoltre, secondo gli ambienti, giudaico o pagano a cui era indirizzato, l’annuncio si diversificò adattan-dolo alla comprensione di un pubblico sempre più numeroso possibile. Quando i testimoni oculari della prima ora cominciavano a scomparire, gli interpreti delle comunità cristiane primitive si posero l’esigenza di fissare per iscritto il frutto delle testimonianze trasmesse oralmente sulla vita pubblica e l’insegnamento del Maestro. Già circolavano in maniera isolata <detti ed episodi>, i cosidetti “loghia”, riguardanti la vita pubblica di Gesù. Probabilmente erano già note le lettere che Paolo via via inviava alle prime comunità cristiane. Paolo nella I° lettera ai Corinzi, scritta intorno al 56, ci informa che la maggior parte dei testimoni della risurrezione di Gesù era ancora vivente. Esigenze apologetiche, morali e liturgiche determinarono la necessità di fare confluire questi primi documenti frammentari in raccolte isolate più vaste, che in seguito finiranno col trovare una diversa collocazione nei 4 Vangeli. Questo spiega, almeno in parte, le imprecisioni e le divergenze esistenti nelle indicazioni di tempo e dei luoghi descritti nella redazione finale dei Vangeli.
Probabilmente la prima raccolta evangelica omogenea fu costituita dal racconto della ‘passione-morte-risurrezione’ di Gesù. Questo perché la prima necessità fu quella di testimoniare che Gesù dopo la morte era veramente risorto. Successivamente sarebbe comparsa una raccolta di grande importanza, denominata dai critici la “fonte Q” (iniziale della parola tedesca ‘Quelle’=fonte), dove confluirono <le cose che Gesù aveva insegnato>. Si trattava, In ogni caso, di piccole unità o forme letterarie, di brevi sommari o annotazioni, che fin dalle origini rimasero slegate da un contesto storico narrativo, ma che in seguito furono modificate, ampliate e reinterpretate fino alla redazione definitiva dei Vangeli.
 
 
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