MOTIVAZIONE |
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Comunicare il Vangelo in un
mondo che cambia
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La questione dell’evangelizzazione è un tema epocale che affonda le sue origini nella Risurrezione di Cristo, il quale esorta i suoi discepoli a portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra. La Chiesa Cattolica in questi ultimi anni, nella consapevolezza dei mutamenti culturali, sociali, politici e religiosi (non ultimi la caduta delle ideologie totalizzanti e delle grandi utopie di liberazione storica), ha ritenuto di affrontare il tema dell’educazione religiosa nel documento “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia” (giugno 2001). I Vescovi
italiani, nel rileggere le condizioni interne della vita della
Chiesa in un mondo che cambia, indicano gli orientamenti pastorali
per il primo decennio del duemila. Affermano che in un’epoca
globalizzata, multietnica e multireligiosa, attraversata da
profondi mutamenti culturali e religiosi, c’è urgente bisogno
di rinnovamento missionario e che, per aprirsi alle nuove sfide
della pastorale e annunziare la presenza viva di Gesù Cristo nel
mondo, è necessario maturare decisioni coraggiose attraverso “nuovi
progetti formativi e rinnovati itinerari catechistici”.
I Vescovi italiani rivolgono la loro attenzione e la loro preoccupazione soprattutto alla vasta area di battezzati, non praticanti, cresciuti in modo esponenziale negli ultimi anni, che stanno ai margini della comunità ecclesiale e che vivono un fragile rapporto con le chiese locali. Vengono definiti testualmente “cristiani abbandonati da risvegliare alla fede, verso i quali non si è stati capaci di muovere ascolto e interesse”. “Il cristiano autentico deve vivere nella prospettiva dell’evangelizzazione, ma non possiamo tacere che in non poche comunità sia carente o addirittura assente un lavoro formativo di base, di aiuto al discernimento dei giovani e degli adulti, che ponga ‘Dio al centro del progetto biblico della salvezza’ ed indichi in ‘Cristo l’unica via per la salvezza dell’uomo’. È preoccupante il crescente analfabetismo religioso delle giovani generazioni che, seppur ben disposte e generose, spesso non sono adeguatamente formate all’essenziale dell’esperienza cristiana e ancor meno a una fede capace di farsi cultura”. Cosa fare e come muoversi in concreto? “Accanto
ai religiosi abbiamo bisogno di laici, ai quali è
richiesta intelligenza, creatività e coraggio, capaci di dare
vita a forme inedite di educazione alla fede e di pastorale; di
loro il Signore si serve per la testimonianza e la comunicazione
del Vangelo nella vita quotidiana, nei luoghi di lavoro e di vita
sociale. Tutto ciò significa maturare una decisione coraggiosa a
cambiare le cose, a ricercare innovazioni pedagogiche e nuovi
strumenti educativi della fede a seconda del diverso contesto
culturale. Ciò vuol dire: |
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